Poly (N-vinylpyrrloidone)

POLIVINILPIRROLIDONE


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Il polivinilpirrolidone si trova in molti posti dove non ti aspetteresti mai di trovare un polimero. Quali posti? Per esempio, il polivinilpirrolidone era l'ingredienti principale nella prima lacca per capelli di successo negli anni '50. Esattamente, tutte quelle chiome improbabili degli anni '60 devono la loro esistenza al polivinilpirrolidone.

Questo polimero funzionava come spray per capelli perché era solubile in acqua. Questo significava che poteva essere lavato via lavandosi i capelli. La sua affinità per l'acqua, però, era però anche il suo difetto. Il polivinilpirrolidone tendeva ad assorbire acqua, dando ai capelli quell'aspetto appiccicaticcio che era tanto comune negli anni sessanta.

Questo problema fu eliminato grazie all'aiuto di un altro polimero, un silicone chiamato polidimetilsilossano. Per capire come questo silicone abbia potuto migliorare la lacca, prima di tutto cerchiamo di capire come funziona la lacca stessa. Quando te la spruzzi in testa, il polivinilpirrolidone forma un sottile strato sui capelli. Questo strato è rigido ed evita ai capelli di scompigliarsi.

Ora, quasi sempre, due differenti polimeri non si troveranno mai allo stato solido intimamente miscelati. Perciò, se mettiamo un po' di silicone nella lacca, il silicone ed il polivinilpirrolidone costituiranno due fasi separate una volta che sono sui capelli. Puoi vedere quello che si ottiene nell'immagine qui sotto:

Il silicone forma uno strato superficiale sul polivinilpirrolidone che tiene distante l'acqua, così che i capelli abbiano un aspetto più naturale.

Questo però non è tutto quello che il polivinilpirrolidone è in grado di fare. Si trova nella colla che tiene assieme il compensato. Se ti interessa un utilizzo più avvincente, ti dirò che questo polimero può persino salvare delle vite. Nella prima metà del ventesimo secolo, qualcuno pensò che un paziente che avesse perso molto sangue potesse ricevere del plasma, e il plasma avrebbe permesso di mantenere il paziente in vita fino a quando non fosse stato possibile somministrare sangue completo. A volte però, era difficile anche trovare il plasma, e fu necessario trovare il modo di fare durare il più possibile il plasma. Questo divenne necessario su un campo di battaglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale e la guerra in Corea, il plasma fu diluito con del polivinilpirrolidone, così da permettere a più soldati feriti di essere trattati con il poco plasma a disposizione. Ovviamente, l'idea molto più semplice di non fare la guerra pare non sia venuta a nessuno.

Il polivinilpirrolidone è un polimero vinilico (ma guarda un po'!) Vuoi sapere come si fa ad ottenerlo? Lo si produce tramite la polimerizzazione radicalica vinilica del monomero vinilpirrolidone.

Questo è l'aspetto del monomero visto in 3-D:


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